Camminare: una mite ribellione

“Fatti per correre o per rallentare, c’è anche chi ha deciso di camminare al passo che gli pare”
(Luciano Ligabue)

A me camminare piace molto. Ammetto che fare intensamente e quotidianamente una cosa che procura godimento possa essere più facile che imporre a se stessi un obbligo tedioso.

E’ un dato di fatto, però, che, per essere forte, sano e “bello”, nel senso più ampio e pieno del termine, il nostro organismo HA BISOGNO di fare quello per cui la sua natura animale e l’evoluzione l’ha progettato: MUOVERSI.

Sono tali e tanti i benefici che una quotidiana attività fisica porta con sé, e tali e tanti i danni che non farne affatto arreca, che sarebbe stucchevole riproporne l’elenco: come tutte le altre nozioni alla base di uno stile di vita sano, sono note e accessibili a tutti. Su internet, sui libri, sulle riviste, in televisione, alla radio. Ma, come spesso accade, il punto è trovare una motivazione sufficiente a passare, una volta per sempre, dalla teoria alla pratica, da ciò che si sa a ciò che SI FA, con costanza e tenacia.

Cyclette, piattaforme per fare ginnastica a casa davanti alla TV, iscrizioni trimestrali, semestrali, annuali a palestre-piscine-saune sono tutti ottimi strumenti, sulla carta, per assolvere il “dovere morale” di svolgere attività fisica. Ma l’esperienza insegna che è difficilissimo inserire e mantenere nella propria vita questo tipo di impegni sportivi, più o meno strutturati, con una frequenza e una continuità sufficiente da averne dei benefici e da pensare che possa essere PER SEMPRE.

Essere attivi fisicamente, invece, è PER SEMPRE. Deve essere una parte di noi, una parte imprescindibile di uno stile di vita in equilibrio. Deve essere pratica “sostenibile” e quotidiana. Deve essere un ritorno a ciò che per i nostri nonni era una “normalità” che sarebbe apparso stravagante mettere in discussione: nei posti ci si andava camminando, o correndo. Le scale si facevano a piedi. Fino a 70-80 anni fa, piegarsi, flettersi, usare la forza, allenare la resistenza, giocare d’agilità, accettare la fatica, tollerare il caldo e il freddo della vita all’aria aperta, gestire i tempi lunghi di spostamenti “lenti” erano attività e attitudini “naturali”, alle quali centinaia di milioni di anni di pressione selettiva ci avevano plasmato.

Eravamo attivi. Certo, senza alternative. Certo, spesso gravati dalla fame, dalle intemperie, dalla consunzione di una vita di fatica senza posa, dalla suscettibilità a mali che oggi non ci sfiorano più, ma ben lontani dalle malattie croniche legate allo scorretto stile di vita che la società del benessere diffuso ci ha lasciato in dote. Facevamo la cosa giusta, la cosa per cui l’evoluzione ci ha forgiato, ma nelle condizioni sbagliate.

E oggi? Cresciuti forti e sani, ben nutriti, in case calde d’inverno e fresche d’estate, attenti alla salute, pieni di competenze. Ci alziamo la mattina e affrontiamo una giornata strutturata nel dettaglio per evitarci ogni fatica fisica: ascensori e scale mobili, auto e motorini, telecomandi e lavatrici, scope elettriche e impastatrici automatiche. La tecnologia al servizio del nostro “benessere” e i muscoli a riposo.

Salvo poi scoprire che avventurarsi lungo una breve salita è un compito troppo arduo. Che la schiena ci fa male, e la pressione è alta. Che il peso aumenta, e i tessuti non hanno più tono. Che piegarsi ad allacciarsi le scarpe blocca il respiro, che abbiamo il fiatone a portare in braccio il bambino. Insomma, all’improvviso scopriamo che non sappiamo più dove sono finiti i nostri muscoli e che occorre fare qualcosa. E, spesso, questo qualcosa COSTA DENARO: ci iscriviamo in piscina e in palestra (e magari ci andiamo in auto…), facciamo trattamenti dall’estetista, assumiamo medicine e integratori, paghiamo specialisti che curino le nostre malattie e trainer che ci spingano a ritornare in contatto con i bisogni del nostro corpo…

…e invece…e invece…CAMMINARE è ciò che ci ha forgiato per quello che siamo.

  • CAMMINARE è indicato da tutti i clinici come l’esercizio motorio più naturale ed efficace per stare in salute e per migliorare condizioni patologiche comuni.
  • CAMMINARE fa bene all’umore, e può essere fatto per tutta la vita, ogni giorno, senza preparazione, senza abbigliamento specifico, senza tempo strutturato dedicato.
  • CAMMINARE è gratis.
  • CAMMINARE è riprendersi la strada e il mondo: è darsi il tempo di guardarsi intorno, di assaporare le stagioni, di incontrare altre persone, di coccolare un cane o annusare un fiore lungo la strada.
  • CAMMINARE è UNA MITE RIBELLIONE: contro tutto ciò che ha un costo e genera un profitto, contro la puzza delle auto e il rumore dei motorini, contro il prezzo della benzina e quello del biglietto del bus, contro la fretta di spostarsi veloci senza avere il tempo di vivere nulla. Contro un mondo che ci obbliga ad essere prigionieri illudendoci di essere liberi.

IO cammino tutti i giorni. E ringrazio le mie gambe che me lo consentono. Tutti i giorni.